Ghiaccio Istantaneo

di giulia 12 agosto 2008

Perchè il freddo?

Contro i dolori e gli infortuni il ghiaccio è probabilmente l’arma più efficace, pratica e a buon mercato nelle mani di uno sportivo.

Immergendo una parte del corpo in acqua fredda o mettendo a contatto della pelle un pezzo di ghiaccio è possibile “raffreddare” in profondità. Il freddo, in particolare, ha un effetto anestetico ed è un’ottima cura nella fase acuta degli infortuni, specie se di origine traumatica.

Pensate che i mezzofondisti francesi degli anni ‘60, quando avvertivano dei dolori ai tendini – i primi segnali di un’infiammazione – erano soliti curarsi marciando a piedi nudi nei freddi torrenti di Font Romeu, la località montana sui Pirenei dove effettuavano gli allenamenti in altura. In tal modo risolvevano le loro tendiniti in tempi brevi.

Oggi sono i giocatori di rugby ad usare la terapia del freddo. Dopo un incontro, vengono spesso immersi completamente in vasche di acqua e ghiaccio per aiutare la vasocostrizione,  contenere gli ematormi, velocizare il recupero.

 

Quando applicare il freddo?

Prima si fa meglio è, comunque è opportuno ricorrere al freddo nelle prime 24 ore. Il cuscino con il gel freddo, va applicato in caso di:

  • strappo muscolare
  • contusione
  • tendinte in fase iniziale
  • distorsione articolare
  • nelle sedute di riabilitazione dopo un infortunio o un intevento
    In questo caso applicare la borsa del ghiaccio o i suoi sostituti vari serve a ridurre la possibilità di infi ammazione e/o di gonfiore articolare.

Oltre al freddo è buona norma abbinare un bendaggio compressivo, mettersi a riposto e tenere la zona infortunata in posizione elevata.

Un uso altrettanto importante del ghiaccio avviene al termine delle sedute di riabilitazione dopo un infortunio muscolo- scheletrico o dopo un intervento chirurgico.

 

Come intervenire con i sacchetti del freddo

Il metodo più rapido e semplice è un sacchetto di plastica con dei cubetti di ghiaccio, magari rimediato in un bar vicino al campo sportivo. Il sacchetto va sovrapposto a contatto della zona infortunata. Non dovrebbe mai stare a contatto diretto con la pelle, perchè potrebbe causare delle ustioni.

Non va tenuto per più di mezz’ora. Oltre questo tempo rischierebbe di causare disturbi ai nervi (neuropraxia). L’applicazione va ripetuta 3-4 volte al giorno.

 

Che tipi di sacchetti per il freddo?

Abbiamo già detto del sacchetto di plastica riempito di ghiaccio. Ma ci sono in commercio altri prodotti meno spartani.

La borsa del ghiaccio

In pratica, un sacchetto apposito adatto a contenere il ghiaccio (quello preso al bar..)

 

Sacchetti raffreddanti, per il freddo istantaneo

Bisognerebbe averli semper con sè, nella borsa sportiva. Sono quelli che "generano freddo" con una reazione chimica. Sono efficaci, pratici, non vanno tenuti in freezer, ma sono relativamente costosi e non possono essere riiutilizzati.

 

Spray raffreddante

A base di cloruro di etile (quelli che vengono utilizzati nelle partite di calcio o basket) a cui ricorrere nei primissimi momenti, avendo l’avvertenza, una volta utilizzato, di non insistere per salvaguardare la pelle.

 

Sacchetti di gel da riporre nel freezer

Sono i miei preferiti. Hanno il vantaggio di mantenersi morbidi e quindi, anche “congelati”, adattabili alla forma della parte colpita. Sono sempre provvisti di una bustina protettiva e in alcuni casi anche di tiranti con applicazioni in velcro per un’applicazione stabile sulla parte. Peccato che siano difficilmente reperibili. Normalmente nelle sanitarie ne hanno di piccolini, utili ma "durano poco". Bisognerebbe averne almeno due o tre. La cosa migliore sarebbe averne un paio di "grandi" (circa 40-15 cm).

Nexcare (un po’ piccoli, ma ce n’e’ tanti)

 

Bende raffreddanti

Non le ho mai provati, ma stando a quel che dicono sul (loro) sito, sono particolarmente efficaci. Possono essere tenute per 120 minuti, non hanno bisogno di raffreddamento, sono pratiche da portare in giro.

 

Perchè il freddo funziona?

La risposta più semplice è che l’infiammazione genera calore e vasodilatazione, e che il freddo, con la sua azione vasocostrittrice e raffreddante, contrasta tale fenomeno.

In una contusione, in uno strappo o in una distorsione, il ghiaccio riduce la possibilità di sanguinamento nella zona infortunata, accorciando i tempi di guarigione.

Applicato sulla pelle, tramite il meccanismo fisico della conduzione riesce ad abbassare la temperatura corporea fino a 2 centimetri di profondità (Halvorson 1989). Anche quando si viene ingessati, la borsa del ghiaccio, applicata direttamente sopra il bendaggio, riesce a raffreddare l’articolazione e la si può mantenere anche un’ora, perché l’azione sui nervi è molto limitata. I

 

Anche come anestetico.

l freddo ha poi un’importante azione anestetica. Inibendo l’azione dei nervi, impedisce che il sintomo del dolore sia trasmesso dalla periferia al cervello e che quindi sia percepito. Questa anestesia locale indotta è particolarmente vantaggiosa nelle ore che seguono l’infortunio, quando il dolore è più vivo, e di notte, quando il male non consente di prendere sonno. In quest’ultimo caso bisogna però fare attenzione a non addormentarsi con il ghiaccio applicato alla parte dolente e superare così la mezz’ora di trattamento

 

E per il recupero della fatica

Per il recupero della fatica e del dolore muscolare il bagno ghiacciato è un ottimo rimedio. I più esperti sono i nordici (finlandesi e svedesi). Nei loro campi sportivi è sempre presente una sauna e una vasca di acqua gelida, talvolta addizionata di cubetti di ghiaccio. Dopo gli allenamenti impegnativi, specie se effettuati al freddo, gli atleti fanno la doccia, entrano in sauna (aria secca alla temperatura di 80-100° C) dove si rilassano, quindi escono e si buttano nell’acqua gelida tonificandosi ed eliminando ogni dolore. Ho visto atleti effettuare tale pratica in un lago ghiacciato dove, preventivamente, veniva fatto un buco nel ghiaccio per consentire l’immersione e i risultati, vi posso garantire, erano estremamente positivi. Un’alternativa è la vasca di camminamento (stretta, ma lunga qualche metro, e di altezza tale da permettere l’immersione delle gambe sino all’inguine) dove s’introduce acqua e ghiaccio e si cammina per 1 o 2 minuti (più volte) dopo l’allenamento.

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